Il rinnovamento della Chiesa cattolica

31.05.2014 21:14

IL RINNOVAMENTO DELLA CHIESA CATTOLICA

La Chiesa romana è stata rappresentata come una struttura immobile sempre ancorata alle tradizioni, in realtà già prima di Lutero si era manifestata una forte tensione al rinnovamento dello spirito, dei costumi e dell’ordinamento ecclesiastico; lo scontro con i Luterani produsse per “contrasto” un irrigidimento da parte della Chiesa. La Chiesa ripensò però alla propria struttura organizzativa ma si rifiutò di rivedere le proprie posizioni dottrinali, per questa ragione gli storici utilizzano sia il termine di riforma che di controriforma  cattolica. Riforma tende a mettere a fuoco gli elementi di trasformazione a differenza del termine Controriforma che sottolinea la reazione difensiva della Chiesa ossia:

-          La riaffermazione dei dogmi messi in dubbio dal protestantesimo

-          La condanna alle posizioni luterano

-          La persecuzioni degli eretici

-          La censura a testi e opinioni contrastanti

Le posizioni di Erasmo avevano avuto un seguito notevole fra i ceti intellettuali e borghesi che apparivano incerti  fra il timore di essere messe in discussione e l’interesse per una riforma dei costumi ecclesiastici. Negli anni precedenti lo scoppio della riforma protestante, la diffusione di posizioni evangeliste aveva suscitato resistenze e chiusure istituzionali. Le predicazioni di Lutero stimolò anche un dibattito interno alla Chiesa. Le tesi avanzate da Erasmo si diffusero e alimentarono le speranze in un rinnovamento che non sradicasse i legami con la tradizione degenerando in un rifiuto della gerarchia, Erasmo affermava infatti la necessità di una rigenerazione morale e spirituale senza negare la funzione della Chiesa. Questo rinnovamento trovò espressione nella fioritura di nuovi ordini religiosi caratterizzati da due aspetti:

-          Si trattava per lo più di congregazioni costituite da chierici regolari

-          La loro vocazione si orientò verso la vita attiva piuttosto che quella contemplativa

I nuovi religiosi si impegnavano nella società con obiettivi pratici, riaffermando il valore della carità. A Roma venne fondato l’ordine dei teatini, con lo scopo di  rianimare la fede nel popolo mediante un’intensa predicazione, nel 1528 si costituirono i cappuccini basati sugli ideali francescani nel 1530 nacquero i barnabiti, i somaschi e  l’ordine femminile delle orsoline. Un rinnovamento da parte della Chiesa cattolica fu costituito anche dai gesuiti, ordine fondato da Ignazio di Loyola (nobile militare che nel periodo di convalescenza di una grave ferita lesse opere della mistica cristiana che alimentarono in lui fede e desiderio di combattere a favore della Chiesa). L’ideale di Loyola propose una serie di meditazioni religiose che consistevano in una severa forma di vita fondata su povertà, castità, obbedienza e, a tale aspetto ascetico doveva coniugarsi il motto “contemplativi nell’azione”. Nel 1140 il papa rese ufficiale l’ordine e Ignazio volle costituire una militia Christi, ed elaborò un nuovo percorso di formazione. La Ratio studiorum fissava per i nuovi gesuiti un severo programma di studi e divenne un modello d’istruzione, le scuole erano aperte anche ai laici che però non potevano seguire l’intero percorso di formativo riservato ai chierici. I gesuiti si adoperarono nell’istruzione delle classi dirigenti, la loro eccellente cultura li rese capaci di avere un’estrema duttilità nel rapporto con i diversi ceti sociali, l’ordine riuscì a sviluppare un’ intensa attività missionaria in cui si distinse per l’attitudine ai imparare la cultura del posto per far comprendere meglio il Vangelo.    Passò molto tempo per la convocazione di un nuovo concilio questo per due motivi:

-          Le altre gerarchie cattoliche erano riluttanti a rinnovarsi

-          I papi temevano che il rinnovamento nelle mani di un  consesso di vescovi avrebbe ridato forza a posizioni conciliariste.

Il concilio doveva ristabilire l’autorità della Chiesa, venne convocato nel 1545 a Trento da Paolo III.  L’assenza di rappresentanti luterani faceva comprendere l’impossibilità di ricomporre lo scisma religioso. Il concilio fu dedicato ad una profonda revisione interna della Chiesa cattolica, Pio IV emanò la Bolla  Benedictus Deus rendendo le delibere conciliari dottrina ufficiale della Chiesa, venne contemporaneamente redatta la Professio Fidei Tridentinae che riproponeva i punti fissati nel concilio. I principali aspetti dottrinali riaffermati nel concilio furono:

-          Fu condannato il libero esame delle Scritture e ribadito il magisteriale ruolo della Chiesa

-          Si negò la traduzione della Bibbia nelle varie lingue

-          Riaffermò che il fedele poteva cooperare alla propria salvezza mediante le buone opere

-          Si ribadì l’esistenza del purgatorio e fu riaffermato il culto di Maria e dei santi

-          Il numero dei sacramenti fu riportato a sette (riaffermata la transustanziazione)

-          Si ribadì il valore sacramentale della messa e non commemorativo

I lati innovativi furono:

-          Fu vietato il cumolo di benefici ecclesiastici e fu imposto l’obbligo di residenza al clero

-          Fu resa obbligatoria la convocazione di sinodi provinciali ogni tre anni e di quelli diocesani ogni anno

-          Fu decisa la fondazione di un seminario in ogni diocesi per curare la formazione teologica

-          Ai parroci fu imposto di tenere accurati i registri di battesimi,matrimoni e, sepolture

-          Fu istituito il Catechismo romano vero e proprio manuale d’uso dei sacerdoti