Lutero e la radicalizzazione della riforma

31.05.2014 21:01

LUTERO E LA RADICALIZZAZIONE DELLA RIFORMA

Durante il soggiorno di Lutero a Wittenberg, la riforma si diffuse in Germania dove il vescovo Konigsberg ufficializzò l’ adesione al luteranesimo. Alberto Brandesburgo, maestro dell’ordine dei cavalieri teutonici secolarizzò il proprio potere e trasformo i propri domini nel ducato di Prussia. In Germania il fatto che i principi tedeschi potessero fondare sulla religione la loro ribellione all’autorità imperiale, facilitò la diffusione della riforma. Inoltre la dottrina di Lutero assicurava ai principi l’obbedienza della popolazione, la cosiddetta dottrina dei due regni: la libertà di fede è totale all’interno del cristiano ma per quanto riguarda la vita sociale deve obbedienza all’autorità politica. Furono vasti gli effetti della predicazione e andarono ben oltre i limiti previsti da Lutero.Fu il caso della rivolta dei cavalieri, categoria da tempo in situazioni critiche dopo che l’utilizzo sempre più diffuso delle compagnie di ventura l’aveva privata della sua fonte di ricchezza ovvero guerra e saccheggio. I cavalieri credevano di potersi impadronire dei beni della Chiesa e iniziarono a saccheggiarle, Lutero condanno questa rivolta e in poco tempo le bande di cavalieri furono sconfitte da un esercito comandato dai principi. Ci fu la rivolta dei contadini i quali pretendevano il ripristino di diritti e consuetudini soppressi a causa dell’incremento dei gravami feudali, inoltre nacque un malcontento dato che non era stato soppresso il pagamento di decime ma erano stati aggiunti nuovo tributi nobiliari. Muntzer predicatore a capo della ribellione respingeva la distinzione tra ordine papa e temporale egli invitata i poveri a realizzare il Regno di Dio già in questo mondo. Lutero reagì violentemente contro i ribelli, i contadini furono sconfitti a Frankenhausen e Muntzer fu catturato e decapitato, egli sicuramente fu mosso da una coerenza dottrinale. Lutero pur avendo smantellato l’ordine clericale sosteneva che i contadini si macchiassero di empietà combattendo per un altro posto nella società. In Germania il dissenso si mantenne vivo, a distanza di dieci anni la rivolta di Muntzer fu ribattezzata con la setta degli anabattisti(pacifisti di natura) che diedero vita a una rivolta religiosa. Assunsero il controllo sociale e politico della città di Munster che divenne la nuova Gerusalemme dove furono abolite le proprietà private e ogni struttura gerarchica come la famiglia monogamica. Cattolici e luterani si accordarono per unire le proprie forze e annientarli, malgrado la loro indole dovettero gli anabattisti organizzarsi militarmente. La repressione fu durissima e gli anabattisti furono uccisi in massa nonostante questo il loro credo resistette grazie a Menno Simons che lo riorganizzò e ne proseguì la diffusione tornando all’originario spirito evangelico. L’alleanza fra Lutero e i principi tedeschi ebbe conseguenze sul piano politico: i principi cattolici filo imperiali costituirono un alleanza militare lo stesso fecero i principi luterani. Per imporre l’editto di Worms Carlo V si impegnò davanti papa Clemente di ripristinare l’ordine religioso in Germani, convocò una nuova Dieta ad Augusta, In quell’ occasione  Melantone presentò La confessione Augustana sintesi del credo luterano. L’inconciliabilità del credo cattolico e protestante era ormai irreversibile  e la Dieta si concluse con un nulla di fatto. Il concilio di Trento nel 1545 portò alla riaffermazione dei principi dogmatici cattolici. Carlo V attaccò i protestanti sconfisse la Lega di Smalcalda in seguitò il conflitto favorì i protestanti. Con la pace di Augusta si stabiliva:
       -  l’ufficiale riconoscimento accanto al cattolicesimo di una fede protestante

-          La religione di un regno e quella del suo sovrano (cuius regio eius religio) i sudditi avrebbero dovuto sottomettersi alla scelta dei loro sovrani

-          La clausola di reservatum ecclesiasticum secondo la quale nei Paesi passato al protestantismo non si poteva effettuare la secolarizzazione dei beni ecclesiastici. L’impero così infrangeva il sogno di Carlo V di restaurare l’impero universale cristiano.